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domenica 24 marzo 2013

Animali velenosi - Cubo medusa

Avispa marina cropped.png
By Avispa marina.jpg: Guido Gautsch, Toyota, Japan derivative work: Mithril (talk) - Avispa marina.jpg, CC BY-SA 2.0, Link

E' diffusa nei mari settentrionali dell'Australia e nella zona tropicale della Nuova Guinea soprattutto tra novembre e maggio. Si riproduce negli estuari dei fiumi dove sono stati ritrovati i polpi precursori della forma adulta della medusa.
La campana di cui è composto il "cubo" del corpo della medusa misura circa 30 cm e i lunghissimi tentacoli che si porta dietro, e che sono muniti di nematocisti, organuli che espellono i pericolosissimi aghi che iniettano il veleno, quando sono estesi per la caccia sono lunghi circa 3 metri.

E' di colore azzurro e quindi in acqua è praticamente invisibile e può raggiungere la velocità di 7 km/h. Poichè la sua dieta è composta soprattutto di piccoli e veloci pesci il suo veleno è rapido e paralizzante. Cacciano soprattutto di giorno e sono prede delle tartarughe di mare che sono immuni al loro veleno.
Quando i nematocisti dei tentacoli della medusa espellono gli aghi che iniettano il veleno si prova istantaneamente un dolore fortissimo e bruciante. Il veleno provoca ustioni sulla pelle colpita e le tossine raggiungono  velocemente il cuore e i polmoni della vittima arrestandone il movimento. Si muore per arresto cardiaco o respiratorio o entrambi nel giro di 3 minuti.
Se non si muore la superficie cutanea colpita andrà in necrosi e rimarranno delle profonde cicatrici nella zona colpita, inoltre il dolore, non solo alla zona colpita ma generalizzato a tutti i muscoli del corpo, perdura per molto tempo, in alcuni casi anche 6 settimane.
La maggior parte delle persone colpite dalla vespa di mare sopravvive anche perchè in genere le aree di pelle colpite sono piccole ed esiste un antidoto efficace.
Il suo veleno è 80 volte più potente di quello di un mamba nero.

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